Che cosa intendiamo per “rappresentazione”?
Se ci affidiamo all’etimologia della parola, il significato corretto è “rendere di nuovo presente”, e quindi: esporre allo sguardo fisico e mentale, figure o fatti che provengono da un’altra dimensione temporale e spaziale.
Nel periodo contemporaneo, e nell’attualità, l’insieme semantico descritto dalla parola è venuto arricchendosi, delineandosi in modi particolarmente complessi, e ciò ci riguarda direttamente. Proviamo a porci alcune domande esemplificative: che differenza c’è tra lo sguardo che rivolgo a me, alla mia interiorità, e quello che dirigo all’esterno, in termini di verità o di necessità? In che modo scegliamo come rappresentarci? A che cosa miriamo quando rappresentiamo qualcosa del mondo? Sta cambiando la rappresentazione, quando ci riferiamo alle nuove possibilità tecnologiche, quali la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale?
Con il progetto “Lo sguardo verso – Modi di rappresentare e rappresentarsi“, che coinvolge gli studenti degli indirizzi di Pittura, Fotografia e Graphic Design di LABA Firenze, si sono poste in dialogo, in modo libero, varie possibilità di rappresentazione, in un intervallo che va dallo strettamente intimo al dichiaratamente sociale, per arrivare a descrivere uno scenario delimitato ma significativo: uno “sguardo verso”, testimonianza di direzioni percorse da nuove generazioni di artisti.
L’opening del progetto si terrà il giorno 13 aprile alle ore 18.00 presso MAD Murate Art District.
Un progetto di LABA Firenze, a cura di Matteo Innocenti
Emanuela Artuso, Luciana Zapata Barravino, Lavinia Emanuela Butacu, Lorenzo Dei, Claudia Donati, Francesco Fanfani, Matilde Ferreri, Matilde Gusmeroli, Iryna Kostyuk, Caterina Lastrucci, Zhoufei Lu, Viola Menegoni, Adria Pietrocola, Quellidipittura, Matteo Saglimbeni, Manuela Salvadori, Aurora Varignani, Yushan Zhu.