“Il progetto Conterranei è un tentativo di immaginare un “ponte” tra la comunità umana, e il suo ambiente circostante, un’occasione sperimentale dove verificare nuovi possibili futuri dell’abitare e della convivenza tra specie…”
Conterranei, un progetto triennale di residenza artistica a Castello di Cireglio, paese dell’Appennino toscano in provincia di Pistoia. La residenza, che ha come temi l’ambiente, le comunità e la convivenza, è a cura di Matteo Innocenti ed Enrico Vezzi. Gli artisti invitati per la prima edizione sono David Casini ed Eva Sauer. Il progetto, con il patrocinio del Comune di Pistoia, è vincitore del bando Fondazione Caript “Sviluppo e Cultura 2023”.
Il progetto Conterranei
Prende avvio la residenza artistica Conterranei a Castello di Cireglio, borgo dell’Appennino toscano, in provincia di Pistoia. Ogni anno per un periodo triennale, due artisti vengono inviati in residenza per un periodo complessivo di sei settimane da aprile a maggio, per arrivare, a seguito di una ricerca sul territorio e in collaborazione con le comunità locali, alla realizzazione di opere site-specific e permanenti. I temi della residenza artistica sono l’ambiente, la creazione di comunità e la convivenza. Come riportano nel testo di presentazione i curatori Matteo Innocenti ed Enrico Vezzi: «L’ambiente in cui viviamo è una rete di delicatissimi equilibri che si sostengono a vicenda. Renderci consapevoli della natura e della sostanza delle relazioni è un tema che non possiamo ignorare: ormai da anni è posizione condivisa della scienza l’avvertimento a riguardo dell’insieme di processi, già parzialmente irreversibile, che mette a rischio le condizioni attuali di vivibilità del pianeta. Certamente uno degli aspetti rilevanti di questo macrofenomeno è il necessario ripensamento di ciò che chiamiamo “crescita”. Il progetto Conterranei è un tentativo di immaginare un “ponte” tra la comunità umana, residente e non solo, e il suo ambiente circostante, un’occasione sperimentale dove verificare nuovi possibili futuri dell’abitare e della convivenza tra specie che sono sì differenti, ma che appartengono allo stesso pianeta.»
Il progetto, a partire da una dimensione locale e specifica, intende interrogarsi tramite l’arte su questioni di rilevanza globale, proponendo delle visioni e delle interpretazioni ogni volta diverse. Gli artisti invitati per la prima edizione sono David Casini (Montevarchi, 1975; vive e lavora a Bologna) ed Eva Sauer (Firenze, 1973; vive e lavora tra Firenze e Dusseldorf). La residenza avviene da aprile a maggio, si svolge attraverso una fase di ricerca e di attività con le comunità territoriali, e si conclude con la presentazione delle opere nel mese di giugno. L’insieme delle opere realizzate nel corso delle tre edizioni, che resteranno in modo permanente nel territorio, verranno a costituire un nucleo di arte contemporanea con forte potenziale per il turismo culturale.
Castello di Cireglio
Castello di Cireglio è un piccolo borgo che si trova alle pendici del monte Sasso di Cireglio, il grande bosco che lo circonda ne fa una delle località più caratteristiche dell’Appennino Toscano. Tappa di attraversamento della via Francigena nel corso dei secoli, nel 1852 vi nacque uno dei maggiori letterati della fine dell’Ottocento, Policarpo Petrocchi. Filologo, scrittore e saggista, Petrocchi scrisse uno dei primi dizionari della lingua italiana, il cosiddetto “Novo Dizionario”, il cui scopo era quello di unificare linguisticamente tutta l’Italia, che era scarsamente alfabetizzata e divisa da numerosi dialetti. Sin dai primi anni del Novecento la piazza d’ingresso al paese accoglie una statua in memoria del letterato.
Castello di Cireglio ha avuto inoltre una grande importanza strategica durante la seconda guerra mondiale, in quanto era uno dei contrafforti della Linea Gotica – linea difensiva che aveva lo scopo di ritardare l’avanzata nemica. Negli ultimi anni il paese è stato interessato da una serie di attività portate avanti dall’Associazione Onore e Lavoro 1880 (fondata proprio da Policarpo Petrocchi), volte a rivitalizzare il territorio tramite nuove progettualità, il restauro degli edifici esistenti, il recupero di sentieri e di sorgenti native.
Gli artisti
David Casini lavora con la scultura e l’installazione site-specific. Ha esposto in mostre personali presso Galerie Valeria Cetraro (Parigi), Galleria CAR (Bologna), Plutschow Gallery (Zurigo), MAR Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Ravenna), Analix Forever Gallery (Ginevra), Galleria T293 (Napoli). Ha partecipato a importanti esposizioni collettive tra cui: Like an Open Door Leading Us Where We Would Never Have Consented to Go, Rotor Center for Contemporary Art, Graz Austria curata da Elisa Del Prete, Silvia Litardi, Iris Kasper, Anton Lederer, Magarethe Makovec; Panorama. Approdi e derive del paesaggio in Italia Fondazione del Monte Bologna a cura di Claudio Musso; Exodus Station curata da Marta Jecu al Museum Carlos Machado, Ponta Delgada, Azzorre; Ripensare il medium – Il fantasma del disegno, Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea, S. Giovanni V.no (AR) a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu; The 4th Thessaloniki Biennale of Contemporary Art curata da Adelina von Fürstenberg; Oceanomania al Nouveau Musée National de Monaco curata da Mark Dion; The Mediterranean Approach (Palazzo Zenobio, Venezia, MAC Museum of Contemporary Art, Marsiglia, SESC Pinheiros, Sao Paulo). Ha vinto il Talent Prize nel 2009 e Carapelli for Art nel 2018.
Eva Sauer ha come tema principale nel suo lavoro l’abuso di potere che si manifesta oltre il visibile, la violenza istituzionale e le perdite esistenziali. Nel suo lavoro denuncia e ricrea spazi di esclusione e disagio come possibilità di acquisizione di nuove consapevolezze. Ha partecipato a numerosi progetti, individualmente e in collaborazione con altri artisti, con mostre collettive e personali in istituzioni e spazi di ricerca, tra i quali ricordiamo Villa Romana, Firenze; L’Ilot Sauvage, Niort;L’Entrepot Gallery, Monaco; Die Grosse – Museum Kunst Palast NRW; Centro Arti Visive Pietrasanta; Museo Arte Contemporanea e Novecento, Monsummano; VillaBertelli – Forte dei Marmi; Villa La Magia a Quarrata, IT; Palazzo delle Esposizioni e Palazzo Valentini a Roma e ha partecipato all’iniziativa artistica Senseo Ding Dong! ad Amburgo, alla III Triennale Internazionale di Arti Grafiche Contemporanee di Novosibirsk, RU, alla Tashkent Biennale for Contemporary Art, Tashkent, alla ULUS Triennale of Extended Media di Belgrado e alla Biennale di Architettura di Venezia (con Avatar Architettura). FAMA (Rachel Morellet, Eva Sauer, Valentina Lapolla, Tatiana Villani) esposto a: La Deviation, Marsiglia, MOM Art Space, Amburgo, Museo GAMC di Viareggio, e attraverso il box d’artista BAU 15 OUT, l’opera è entrata a far parte della collezione Bibliotheque Kandinsky del Centre Pompidou, Parigi.
Le sue opere sono esposte in permanenza nella collezione del Museo Mac’N Monsummano, nella Collezione Salvatore Ferragamo e fanno parte della collezione di ceramiche di Paolo Gori e della collezione della Galleria Frittelli.
Libri: Schallschutzwaende” – Material Verlag, Amburgo 2004; “Last night a blue thing drifted down the valley”, quaderni AFT. 2008; “A Meditation on Violence”, Gli Ori Editor, 2016 (Presentato ad Artefiera, Bologna; Villa Romana, Firenze; Malkasten, Düsseldorf; CAMPO, Roma; Fondazione Camargo, Cassis)
Il progetto, organizzato dall’associazione Onore e Lavoro 1880, con il sostegno della Fondazione Caript nell’ambito del bando Sviluppo e Cultura 2023.