Di solito la pubblicazione di un libro segue un progetto espositivo, questa volta è il contrario. È servito un anno intenso di ricerca, catalogazione e studio per ricostruire la Ufo Story, vicenda di un gruppo di artisti che si definirono “specialisti delle strade senza sbocco”. Al Pecci di Prato.
Ufo Story è il racconto dell’esperienza fra architettura, azione, arte, design e comunicazione che il gruppo d’avanguardia “radicale” Ufo ha messo in scena, punto base Firenze, a partire dal 1967.
Carlo Bachi, Lapo Binazzi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi e Titti Maschietto hanno cercato con interventi paradossali eppure profondamente intellettuali di sconvolgere le norme culturali di un’Italia sempre più destinata a divenire una società omologata: che si trattasse degli Urboeffimeri, elementi gonfiabili a scala urbana come base per happening destabilizzanti, di allestimenti dissacratori di spazi e boutique, oppure di progetti di ricerca come il reportage fotografico Anas – che creava un parallelo tra edifici statali ed esercizio del potere – le azioni hanno sempre manifestato una forza intuitiva sorprendente, fino a delineare, secondo la definizione di Gillo Dorfles, “una sorta di materializzazione dell’inconscio umano e territoriale”.
Ora restano le tracce dei vari interventi in forma di oggetto o documentazione, elementi che svelano una bellezza personalissima, al limite della trasgressione, dell’ironia e del kitsch.
Matteo Innocenti
(Artribune)
Prato //
Ufo Story. Dall’architettura radicale al design globale
a cura di Stefano Pezzato
CENTRO PECCI
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