Un’insolita abitazione Home for Lost Ideas, ovvero un rifugio – forte e sicuro proprio perché irreale – in cui collezionare quei progetti artistici rimasti in potenza e dopo, complice l’inarrestabile trascorrere del tempo, svaniti al pari di una chimera. La Archive Books, casa editrice della rivista The Exhibitionist, pubblica un volume dalla forma composita: interni in un
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XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Postmonument
L’intenzione di animare il contesto cittadino, per dare nuovamente a Carrara e al suo evento più importante l’attenzione dell’establishment artistico, del pubblico internazionale e dei media può già dirsi, almeno parzialmente, realizzata: come una sceneggiatura “aperta” o un’improvvisazione jazzistica – ma con dietro la mente ben presente di Fabio Cavallucci e dei suoi collaboratori –
Torniamo con i piedi per Aria
Dopo l’acquisizione di opere d’arte – tra cui certo spiccava l’epico ed evocativo Grande Carico di Anselm Kiefer, suggestione materica da una poesia dell’austriaca Ingeborg Bachmann – la biblioteca pistoiese di San Giorgio rinnova la relazione con le espressioni contemporanee: questa volta si tratta di un progetto, meno istituzionale sia nella forma che nel budget, da ambientarsi nelle
Arte del XX secolo nelle Collezioni delle Fondazioni Bancarie di Venezia e Pistoia
ittà molto diverse le cui fondazioni bancarie, per successione di casualità, scelgono di esporre congiuntamente le raccolte d’arte di appartenenza: così nei due piani di Palazzo Fabroni trova ospitalità la combinazione delle collezioni pistoiese e veneziana. Da decenni Pistoia pratica un’operazione che, secondo le parole della stessa curatrice Lara-Vinca Masini, detiene caratteri di assoluta eccezionalità.
Sette piccoli errori. Seven little mistakes
In ultima analisi, le corrispondenze interne a Seven Little Mistakesrivelano una disposizione di tipo musicale. L’insieme costituito dalla mostra non può né vuole essere interpretato con gli strumenti della logica e del senso; meglio gli si confà quella peculiare empatia – sempre accompagnata da vaste immaginazioni – che nasce all’ascolto di un componimento. Insomma, se l’udito
De Bruyckere – Pancrazzi – Sassolino – Solakov – Zhen
Nedko Solakov, come un Bosch ma in chiave moderna e più ironica, deflagra immagini complesse con insert imprevisti e dissacranti. Si considerino la nuova installazione in cui un cilindro e una piramide si contendono l’attenzione del gallerista, certi episodi evangelici ridotti a vignette blasfeme, le cornici che rinnegano il valore della pittura delimitata: sono esempi di una contestazione che,
Paolo Canevari – Nobody knows
L’azione centrale di Paolo Canevari (Roma, 1963; vive a Roma e New York) – radicata nelle intuizioni, nelle tecniche e nelle materie a cui è ricorso nel tempo – è di tipo semiotico: dimostrare come ogni immagine, tramite un lieve spostamento di senso e quindi d’interpretazione, possa divenire indifferentemente simbolo di vita o di morte. Il titolo
Margherita Moscardini – una stanza/fuori luogo
Il titolo una stanza/fuori luogo è da intendersi letteralmente, quale tentativo di trasporre, negli interni di un diverso spazio, l’ambiente di una precedente installazione. Margherita Moscardini (Piombino, Livorno, 1981; vive a Bologna e Cecina, Livorno) nel 2008 presentòTerza Stanza, una parete fittizia sulla cui strombatura poggiava una lampada accesa verso l’esterno: opera che era insieme punto d’esplorazione e stimolo d’indagine
Marco Paoli – Ballads
Le Ballads del jazz hanno un ritmo più lento del normale e la loro cadenza fluttuante, di armonia diluita, offre ai musicisti una dolce sospensione, entro la quale ripercorrere, fra stupore e malinconia, l’intricata linea che dal passato porta al presente. Appunto memoria e musica compongono insieme l’inizio della mostra di Marco Paoli(Tavarnelle Val di Pesa, Firenze, 1959;
Eva Marisaldi – Tayo Onorato & Nico Krebs
Mantenendo la formula della doppia esposizione – che prevede la condivisione dello spazio fra autori distanziati da un paio di decadi per nascita, dunque a un livello di maturità un poco diverso – s’inaugura il secondo appuntamento del centro Ex3. Per uno spunto d’analisi relativo all’installazione di Eva Marisaldi(Bologna, 1966), che occupa la grande sala centrale,
Alla maniera d’oggi. Base a Firenze
“L’arte è sempre stata contemporanea”. Una scritta al neon risplende come un quarzo blu sulla facciata degli Uffizi. Otto artisti interpretano – alla maniera d’oggi – altrettanti luoghi del Rinascimento: a Firenze tra attesa, sbigottimento e incomprensione, finalmente il presente si misura con il passato… “Alla maniera d’oggi”: così scriveva il Vasari nelle sue celeberrime Vite, fornendo inoppugnabile
Luca Pozzi – A.E.W.O.M [Le strabisme du Dragon]
Le Strabisme du Dragon di Luca Pozzi (Milano, 1983) – esperimento espositivo innescato su più livelli, nella profondità della cripta dell’ex chiesa di San Pancrazio -, nonostante una generale difficoltà interpretativa, potrebbe essere considerato come un tentativo di definire il termine ‘equilibrio’. Innanzitutto, si equilibrano i campi attinenti all’arte e alla scienza, cercando di eliminare fattivamente quella cesura
Quell’instabile oggetto del desiderio. L’immaginario del seno femminile nella fotografia d’autore
Se altre parti del nostro corpo, come gli occhi e le mani, vengono relegate dall’immaginario contemporaneo a un’espressività poetica e spesso desueta, il seno invece mantiene intatta, seppur tra esiti positivi e negativi, la propria carica di fascinazione. Ovvio che una tale persistenza non può esser considerata né un mero dato di fatto né una
Lena Liv – Hekhalòt
“La grande Storia non è affar nostro, la grande Storia si farà comunque”: così commenta Haim Baharier, ebreo studioso di ermeneutica – a suo agio fra Talmud, Kabbalah e Bibbia – nel video di presentazione alla prima mostra personale di Lena Liv (San Pietroburgo, 1952; vive a New York, Tel Aviv e Pietrasanta, Lucca) in un museo
Richard Avedon – In Memory of the Late Mr. and Mrs. Comfort
Fuori del turbinio delle sperimentazioni tecniche e formali continuamente operate dalla fotografia di moda, vi è un fattore residuale in grado di restare estraneo a ogni tentativo dissacratorio: è l’immaginazione della morte. Certo, non è difficile comprendere i motivi di tale idiosincrasia, poiché in qualsiasi modo si voglia intendere il fine della forma espressiva in
Mario Sironi tra Futurismo e Metafisica
Gli incontri decisivi, da cui deriva un rapporto importante e magari una profonda amicizia, sono spesso inaspettati. Partendo per la Svizzera in viaggio di nozze, i coniugi Eric e Salome Estorick non potevano certo immaginare che, tramite una serie di conoscenze trasversali, avrebbero incontrato a Milano Mario Sironi (Sassari, 1885 – Milano, 1961). Né l’artista doveva attendersi
Young Ladies, Old Chaps, and Some Thai Friends
L’impostazione preminente negli ultimi anni, che ha posto il curatore a un livello quasi equivalente a quello dell’artista – riconoscendogli un grado d’incidenza simile nel risultato espositivo – per opposizione potrebbe far apparire inattuale, se non addirittura sconveniente, l’intervento di Pier Luigi Tazzi per Young Ladies, Old Chaps, and Some Thai Friends. Perché nel procedere oltre
Julian Rosefeldt – Ian Tweedy
Ancora si sente l’odore dell’intonaco sulle pareti, altri interventi di sistemazione dovranno esser conclusi. Ma non importa. Più del disagio per le mancanze – comunque giustificate dai tempi di lavorazione, oltremodo ristretti – sono entusiasmo ed eccitazione ad accendere i volti dei protagonisti. Del resto, questa nuova inaugurazione dell’Ex3 vuol essere anche un invito a
Il centenario Futurista? Felicemente scombinato…
L’Italia? È giovanissima, ma la storia della sua cultura è decrepita. Capace però di produrre scintille innovative davvero sorprendenti. Parola di Giovanni Lista, che a Firenze ha curato una grande mostra sulla fotografia nel Futurismo, di cui è uno fra i massimi studiosi contemporanei. E dalla Francia, dove risiede, propone il suo sguardo sullo stato
Festival della Creatività – Città Future
Un festival dedicato alla creatività che si connota, come il suo stesso nome suggerisce, per le intenzioni il più possibile inclusive e per il fine preciso di presentare-rappresentare in accezione assai ampia l’estro umano. Un’impostazione insolita, in cui si potrebbe persino rintracciare un’eco di quel fascino, a metà fra curiosità e scientismo, che dovette permeare
Territoria 4 – Il grande balzo
Bert Theis ha un’aria molto cordiale; ad osservarlo mentre si sposta, parla, scatta fotografie se ne ricevono impressioni d’armonia ed equilibrio. È lui quest’anno a occuparsi della curatela di Territoria 4, un progetto ampio e complesso con cui – proponendo elementi culturali avanzati ove di norma non arriverebbero – si mira a instaurare un rapporto effettivo fra
Arte/Natura – Natura/Arte. Paesaggio e arte contemporanea in Toscana
Al colmo dell’entusiasmo e della decisione, per il concretarsi di un progetto sistematico che renda Palazzo Fabroni punto di riferimento culturale a livello regionale e non solo, Ludovico Pratesi, insieme ad Adriana Polveroni, in occasione della prima mostra pistoiese effettua una ricognizione sul territorio e sceglie ciò che la Toscana ha di più originale quanto
Maurizio Nannucci – Something happened
Something happened, enorme scritta al neon posizionata sui declivi collinari del Montalbano, esattamente nell’area che fronteggia la medicea Villa La Màgia, è un’opera insieme emblematica e rivelatrice del percorso compiuto da Maurizio Nannucci (Firenze, 1939; vive a Firenze e in Germania). Perché se il ricorso a modalità significanti differenziate – concettuali, percettive, emotive – è un elemento
Il Futurismo nella Fotografia
Distinguendosi entro un contesto cittadino che sinora non si è dimostrato particolarmente dinamico sul fronte degli omaggi al centenario futurista – sebbene Giovanni Papini avrebbe potuto costituire un ottimo inizio – il Mnaf ha scelto di proporre una possibile ricostruzione del rapporto tra il medium fotografico e l’avanguardia storica. Tentativo per niente semplice, se consideriamo che su
L’Accademia dissenziente
Cominciamo dalla mostra La perfezione nella forma, dialogo ideale fra l’arte di Mapplethorpe e quella di Michelangelo. Nella recensione pubblicata da “Exibart”, pur elogiando l’originalità e il rigore scientifico dell’iniziativa, criticavo la mancanza di riferimenti alla produzione omoerotica del fotografo americano. Si è forse trattato di un eccesso di pruderie? Ovvero, può un’istituzione “storica” interagire in
Anselm Kiefer – Marco Tirelli
Con la naturalezza propria alla crescita organica, aggiunta a quella passione che dovette animare i mecenati d’altri secoli, la collezione d’arte ambientale di Giuliano Gori torna ad arricchirsi di nuove opere. La Fattoria di Celle ha infatti chiamato a sé, per gli spazi insieme solivi e arcani del grande parco, un binomio artistico d’ineccepibile qualità. Il
Giovanni Ozzola – Rencontres lors d’une promenade nocturne
La dominante artistica di Giovanni Ozzola (Firenze, 1982), al punto attuale del suo percorso, è quella di aver instaurato una relazione, tanto stretta da giungere alle soglie dell’identificazione, fra l’atto estetico e la dinamica del diaframma cine-fotografico. Ne è emblema la modalità di videoregistrazione utilizzata dal giovane artista per catturare, e dunque rendere visibili, quei frammenti del
René & Radka – Dreams and Shadows
Coppia nell’arte e nella vita quella di René & Radka (Colonia, 1973 e Praga, 1974; vivono a Parigi), fotografi incontratisi un giorno per caso nella capitale francese e da allora, è trascorso circa un decennio, uniti nella costruzione di un comune universo immaginifico. Di provenienza pubblicitaria, il duo col tempo ha trovato la forza e
Gabriele Basilico – Montepulciano Site Specific
Per definire le motivazioni profonde del site specific realizzato ed esposto nel territorio di Montepulciano, episodio del più vasto progetto Icario Arte, si potrebbe ricorrere al significato letterale del termine “comprensione”. Infatti comprendere, contenere in sé, è la modalità esemplare attraverso cui un’innovativa azienda vinicola coniuga produzione commerciale e sperimentazione artistica, dimostrando nel contempo una profonda
Thomas Gillespie – No Country for Old Men. Totally painting
Insolitamente opportuno il destino per Thomas Gillespie (Canterbury, 1986; vive a Londra e Levadia), giovane artista notato all’esposizione di fine corso presso il Saint Martins di Londra e senza gradi intermedi precettato dalla Galleria Poggiali e Forconi per una mostra personale, che altrettanto insolita, ma con mutevolezza perspicace, segue al precedente arcinoto David LaChapelle. Il corpo principale delle