Luca Pozzi – A.E.W.O.M [Le strabisme du Dragon]

Le Strabisme du Dragon di Luca Pozzi (Milano, 1983) – esperimento espositivo innescato su più livelli, nella profondità della cripta dell’ex chiesa di San Pancrazio -, nonostante una generale difficoltà interpretativa, potrebbe essere considerato come un tentativo di definire il termine ‘equilibrio’. Innanzitutto, si equilibrano i campi attinenti all’arte e alla scienza, cercando di eliminare fattivamente quella cesura

Quell’instabile oggetto del desiderio. L’immaginario del seno femminile nella fotografia d’autore

Se altre parti del nostro corpo, come gli occhi e le mani, vengono relegate dall’immaginario contemporaneo a un’espressività poetica e spesso desueta, il seno invece mantiene intatta, seppur tra esiti positivi e negativi, la propria carica di fascinazione. Ovvio che una tale persistenza non può esser considerata né un mero dato di fatto né una

Lena Liv – Hekhalòt

“La grande Storia non è affar nostro, la grande Storia si farà comunque”: così commenta Haim Baharier, ebreo studioso di ermeneutica – a suo agio fra Talmud, Kabbalah e Bibbia – nel video di presentazione alla prima mostra personale di Lena Liv (San Pietroburgo, 1952; vive a New York, Tel Aviv e Pietrasanta, Lucca) in un museo

Mario Sironi tra Futurismo e Metafisica

Gli incontri decisivi, da cui deriva un rapporto importante e magari una profonda amicizia, sono spesso inaspettati. Partendo per la Svizzera in viaggio di nozze, i coniugi Eric e Salome Estorick non potevano certo immaginare che, tramite una serie di conoscenze trasversali, avrebbero incontrato a Milano Mario Sironi (Sassari, 1885 – Milano, 1961). Né l’artista doveva attendersi

Young Ladies, Old Chaps, and Some Thai Friends

L’impostazione preminente negli ultimi anni, che ha posto il curatore a un livello quasi equivalente a quello dell’artista – riconoscendogli un grado d’incidenza simile nel risultato espositivo – per opposizione potrebbe far apparire inattuale, se non addirittura sconveniente, l’intervento di Pier Luigi Tazzi per Young Ladies, Old Chaps, and Some Thai Friends. Perché nel procedere oltre

Julian Rosefeldt – Ian Tweedy

Ancora si sente l’odore dell’intonaco sulle pareti, altri interventi di sistemazione dovranno esser conclusi. Ma non importa. Più del disagio per le mancanze – comunque giustificate dai tempi di lavorazione, oltremodo ristretti – sono entusiasmo ed eccitazione ad accendere i volti dei protagonisti. Del resto, questa nuova inaugurazione dell’Ex3 vuol essere anche un invito a

Festival della Creatività – Città Future

Un festival dedicato alla creatività che si connota, come il suo stesso nome suggerisce, per le intenzioni il più possibile inclusive e per il fine preciso di presentare-rappresentare in accezione assai ampia l’estro umano. Un’impostazione insolita, in cui si potrebbe persino rintracciare un’eco di quel fascino, a metà fra curiosità e scientismo, che dovette permeare

Territoria 4 – Il grande balzo

Bert Theis ha un’aria molto cordiale; ad osservarlo mentre si sposta, parla, scatta fotografie se ne ricevono impressioni d’armonia ed equilibrio. È lui quest’anno a occuparsi della curatela di Territoria 4, un progetto ampio e complesso con cui – proponendo elementi culturali avanzati ove di norma non arriverebbero – si mira a instaurare un rapporto effettivo fra

Maurizio Nannucci – Something happened

Something happened, enorme scritta al neon posizionata sui declivi collinari del Montalbano, esattamente nell’area che fronteggia la medicea Villa La Màgia, è un’opera insieme emblematica e rivelatrice del percorso compiuto da Maurizio Nannucci (Firenze, 1939; vive a Firenze e in Germania). Perché se il ricorso a modalità significanti differenziate – concettuali, percettive, emotive – è un elemento

Il Futurismo nella Fotografia

Distinguendosi entro un contesto cittadino che sinora non si è dimostrato particolarmente dinamico sul fronte degli omaggi al centenario futurista – sebbene Giovanni Papini avrebbe potuto costituire un ottimo inizio – il Mnaf ha scelto di proporre una possibile ricostruzione del rapporto tra il medium fotografico e l’avanguardia storica. Tentativo per niente semplice, se consideriamo che su

L’Accademia dissenziente

Cominciamo dalla mostra La perfezione nella forma, dialogo ideale fra l’arte di Mapplethorpe e quella di Michelangelo. Nella recensione pubblicata da “Exibart”, pur elogiando l’originalità e il rigore scientifico dell’iniziativa, criticavo la mancanza di riferimenti alla produzione omoerotica del fotografo americano. Si è forse trattato di un eccesso di pruderie? Ovvero, può un’istituzione “storica” interagire in

Anselm Kiefer – Marco Tirelli

Con la naturalezza propria alla crescita organica, aggiunta a quella passione che dovette animare i mecenati d’altri secoli, la collezione d’arte ambientale di Giuliano Gori torna ad arricchirsi di nuove opere. La Fattoria di Celle ha infatti chiamato a sé, per gli spazi insieme solivi e arcani del grande parco, un binomio artistico d’ineccepibile qualità. Il

Giovanni Ozzola – Rencontres lors d’une promenade nocturne

La dominante artistica di Giovanni Ozzola (Firenze, 1982), al punto attuale del suo percorso, è quella di aver instaurato una relazione, tanto stretta da giungere alle soglie dell’identificazione, fra l’atto estetico e la dinamica del diaframma cine-fotografico. Ne è emblema la modalità di videoregistrazione utilizzata dal giovane artista per catturare, e dunque rendere visibili, quei frammenti del

René & Radka – Dreams and Shadows

Coppia nell’arte e nella vita quella di René & Radka (Colonia, 1973 e Praga, 1974; vivono a Parigi), fotografi incontratisi un giorno per caso nella capitale francese e da allora, è trascorso circa un decennio, uniti nella costruzione di un comune universo immaginifico. Di provenienza pubblicitaria, il duo col tempo ha trovato la forza e

Gabriele Basilico – Montepulciano Site Specific

Per definire le motivazioni profonde del site specific realizzato ed esposto nel territorio di Montepulciano, episodio del più vasto progetto Icario Arte, si potrebbe ricorrere al significato letterale del termine “comprensione”. Infatti comprendere, contenere in sé, è la modalità esemplare attraverso cui un’innovativa azienda vinicola coniuga produzione commerciale e sperimentazione artistica, dimostrando nel contempo una profonda

Thomas Gillespie – No Country for Old Men. Totally painting

Insolitamente opportuno il destino per Thomas Gillespie (Canterbury, 1986; vive a Londra e Levadia), giovane artista notato all’esposizione di fine corso presso il Saint Martins di Londra e senza gradi intermedi precettato dalla Galleria Poggiali e Forconi per una mostra personale, che altrettanto insolita, ma con mutevolezza perspicace, segue al precedente arcinoto David LaChapelle. Il corpo principale delle

Robert Mapplethorpe – La perfezione nella forma

Lo scrigno di una bellezza considerata universale: ai lati del corridoio, il sofferto destino umano dei Prigioni, sgrezzati a fatica dalla pietra, più avanti il colossale David dallo sguardo intenso e dalle enormi mani. La fiorentina Galleria dell’Accademia custodisce alcuni tra i maggiori capolavori dell’arte occidentale, quindi detiene una primaria responsabilità culturale. Purtroppo, a questi due fattori non

Flavio Favelli & Muna Mussie – FF-MM

La combinazione progettuale abito vs habitat e FF-MM, a opera diFlavio Favelli (Firenze, 1967; vive a Savignano, Forlì) e Muna Mussie(Keren, 1978; vive a Bologna), trae vigore dalla struttura dialettica di tesi, antitesi e sintesi. Ovvero: i valori opposti di transitorietà e permanenza insiti nell’idea confluiscono e si risolvono nel superiore sistema della memoria. L’esposizione consiste infatti in un suggestivo

Gianfranco Zappettini – Tensioni nel colore

Con la formula Pittura Analitica s’intendeva, alla fine degli anni ’60, non già un atteggiamento d’analisi rivolto verso l’esterno, quanto una riflessione sulle possibilità ulteriori del dipingere, in contrasto con chi della pittura stessa preconizzava insistentemente la morte. Gianfranco Zappettini (Genova, 1939; vive a Chiavari, Genova) fu esponente di spicco nel gruppo degli analitici e di

Louise Nevelson – Collages

È certo strana, nonché probatoria di una non troppo remota avversione per le donne in arte, la constatazione che la scultrice statunitense di origine ucraina Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988), nonostante un’attività durata mezzo secolo, almeno in Italia non abbia goduto dei dovuti approfondimenti da parte di critica e pubblico. Altrettanto strana è l’associazione

Slalom (Con)temporaneo

A colloquio con il direttore dell’Osservatorio per le Arti Contemporanee e, da qualche mese, primo direttore artistico del Museo Marini. Alberto Salvadori ci parla del suo doppio incarico. E del complesso rapporto tra Firenze e la contemporaneità…               Iniziamo con il Museo Marino Marini. In quale tipo di programma

Un mondo visivo nuovo. Origine, Balla, Kandinsky e le astrazioni degli anni ’50

Il Center of Contemporary Art sarà la dimensione capace di dar maggiore sistematicità all’attitudine lucchese al contemporaneo, in sintonia e – lo immaginiamo – in collaborazione con i già sperimentati DigitalPhotoFest e Film Festival. Per l’esordio, quasi un gioco di parole o una dichiarazione d’intenti, il museo presenta una retrospettiva sulGruppo Origine. “Lo scopo ultimo

Bazzana | Del Vecchio | Toffolini – Principi di responsabilità

l filosofo tedesco Hans Jonas, certo influenzato dagli studi sullo gnosticismo, teorizzava per l’uomo un limite conoscitivo invalicabile e ciò nonostante necessario: perché procedervi oltre avrebbe comportato la fine di ogni sacralità. All’interno de Il principio di responsabilità – il suo testo più celebre – lo stesso concetto veniva declinato in termini bioetici, arrivando alla conclusione per

Igor Eškinja – Made In:side

Quanto colpisce di Igor Eškinja (Rijeka, 1975; vive a Rijeka, Milano e Venezia) già a una prima osservazione è l’accordo funzionale tra disimpegno e impegno, cioè la facoltà di ricondurre un’impostazione dada ai termini di personale discorso sull’appercezione. Nello specifico di Made In:side, strisce di adesivo per pacchi attaccate sulle pareti e sul pavimento di una galleria mutano

Loris Cecchini – Dotsandloops

Un’apertura dialogica del Centro Pecci, secondo gli intenti dei curatori Marco Bazzini e Stefano Pezzato, al progetto Dotsandloops: retrospettiva sull’artista Loris Cecchini (Milano, 1969; vive a Prato e Beijing) ma presentata in forma atipica perché, pur nel rispetto della classica formula diacronica, si è cercato d’evitare il pericolo di una museificazione precoce. Così il percorso viene presentandosi come

AssenzePresenze: il grande grido

Da fine anni ’30 a fine anni ’60, il gruppo scultoreo prediletto daMarino Marini – uomo più cavallo – segue la trama irrefrenabile di una caduta. I corpi si separano, lo stile da sponde arcaiche approda vicino all’astrazione, la materia prende a disfarsi. Su ogni superficie permangono tracce della guerra, e sono crepe e sconnessioni. Allora

Siamo sempre Nuovi-nuovi

Siamo sempre Nuovi-nuovi ha in sé la foga dell’interrogativo; la stessa di chi, in ritardo per cause di forza maggiore, prova a chiedersi se non sia ancora in tempo. L’esposizione inoltre somma in sé un velo d’amarezza – ma per gran parte disincantata – conseguente alla schietta riflessione scritta in catalogo da Renato Barilli, inerente ai