Distant Voices, Still Lives di Alessandra Brown – traducibile come “voci distanti” e, cercando di rendere la doppia sfumatura dell’inglese, “vita immobile” o “vita che continua” – inizia dal dialogo con gli abitanti di Lucito e dalla visione di alcuni album fotografici personali: le immagini risalenti a periodi differenti, dall’inizio del Novecento in poi, testimoniano