Matteo Innocenti – Lia, Giovanni, vorrei iniziare l’intervista da un’installazione che, accade spesso nella vostra ricerca, avete declinato in modi diversi nel corso del tempo; poiché considero questa modalità rappresentativa e densa di significati: è come mostrare un’immagine per ogni volta rinnovarla, sapendo che la sua forza non si esaurisce ma anzi si accresce al
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A certain identity. Un dialogo
Il dialogo è iniziato circa un anno fa. In un caffè di Firenze parlando con Alesia e Yuliya che vengono da Minsk in Bielorussa e da alcuni anni frequentano l’Italia. Notavamo come in quel periodo (e certo vale tuttora), pur in un contesto “globale” ritornassero idee e sentimenti assertivi di un’identità che per sentirsi forte
Territori di confine – in dialogo con Paolo Parisi
Matteo Innocenti – Caro Paolo, dopo un periodo di costruzione e condivisione di progetti questo dialogo arriva come un’opportunità di ulteriore riflessione, poiché, certo, abbiamo sempre molto parlato ma senza una specifica necessità di fissare i termini. Adesso che ci siamo, vorrei iniziare dalla pittura. Che è un campo immenso, va da sé, e non
La Sovversione dell’oggetto: intervista con Artext
LATO / MOO LA SOVVERSIONE DELL’OGGETTO Albien Alushaj, Andisheh Bagherzadeh, Francesca Catastini, Devid Ciampalini, Golnar Dashti, Maria M. G. Deval, Arbër Elezi, Dania Menafra, Moallaseconda, Matias Reyes, Baldassarre Ruspoli, Studio Lievito. a cura di Matteo Innocenti Artext – Quale l’intento di questa doppia esposizione che ha come titolo – La sovversione dell’oggetto? Matteo Innocenti