La storia dell’essere umano, la conoscenza del mondo animale e di quello naturale, le utopie e le distopie, le particelle elementari e il cosmo, trovano il loro spazio e rapporto con gli altri, come ogni stella che conforma una galassia in cui l’equilibrio tra le reciproche forze di gravità definisce la loro posizione precisa. Una contronarrazione che invita a riflettere sul rapporto che ognuno di noi ha con l’ordine attuale del mondo, interrogandosi per capire dove l’umanità, lungo la sua storia, ha preso la strada che ha deciso di imboccare. Nella selezione e nella disposizione di 7 uccelli tassidermizzati, 1 fungo immortale, 11 sculture antropomorfiche, 4 rappresentazioni di animali in bronzo, 1547 pietre somiglianti a meteoriti, 1 farfalla, 5 oggetti fatti a mano, 3 insetti e 310 testi, divisi tra libri e giornali, appoggiati su un pavimento specchiante colorato ispirato alla visione tetracromatica degli uccelli, nulla è fortuito. Un archivio immaginario è composto arbitrariamente da una serie di ritrovamenti più o meno casuali che inglobano materiali eterogenei che vengono disseminati in un determinato contesto e accostati secondo una personale rielaborazione. In questo difficile confine, si inserisce la mostra di Enrico Vezzi per gli spazi della Tenuta Dello Scompiglio a Lucca, di cui questo libro è la documentazione approfondita.
Testi: testo critico di Angel Moya Garcia, intervista di Matteo Innocenti
Foto: Leonardo Morfini, Eva Sauer
Volume pubblicato da Meltemi editore:
https://www.metilene-edizioni.it/prodotto/lordine-immaginario/