LUCCA “NESSUN LUOGO È LONTANO”
Mostra a cura di Francesca Biagini, Niccolò Bonechi
con Matteo Innocenti
artisti: Matteo Ciardini, Paolo Ciregia, Federico Fabbri, Nazareno Giusti, Dhimitraq Kote, Cristiano Menchini, Mauro Moriconi, Benedetta Regoli, Marco Salvetti, Dario Sbrana
Il processo di indagine e ricerca sul territorio promosso da TU35 ci ha permesso di compiere una riflessione ed analizzare la geografia di un luogo riuscendo a percepirne le dinamiche relazionali e sociologiche. Da osservatori interni, ma anche parzialmente esterni, abbiamo raccolto le varie narrazioni, in questo caso legate al contesto dell’arte contemporanea, da utilizzare come parametro della realtà in questione. Il progetto ci ha condotti a uno studio attento dei nuclei generatori di creatività presenti sul territorio lucchese, di fatto entrando nel tessuto artistico-culturale della città, per cercare di esaminarne le dinamiche dentro e fuori le “mura”.
Il territorio si è rivelato indice di una polarizzazione ai cui estremi si trovano gli artisti e gli operatori culturali, entrambi più o meno sconnessi con la realtà in cui lavorano. Riflettere sugli aspetti che hanno portato a questo scollamento e alla mancata costruzione di una consapevolezza pubblica è proprio il punto di partenza per questa nostra mostra. La città di Lucca assurge a punto nevralgico di un sistema che in modalità più o meno simili si ripete nelle altre città principali. Partendo dalle mura della città che rappresentano ancora la gloria intatta dei cittadini con le monumentali porte, ci si muove verso Pietrasanta centro della lavorazione del marmo e del bronzo con un record di gallerie d’arte, di cui solo pochissime promuovono il lavoro di artisti locali. Adottando una logica di attenzione, partendo dai casi singoli per arrivare ad una visione più ampia che ci permetta di leggere nelle opere un atteggiamento costante, si giunge ad una conclusione non definitiva, bensì interrogativa, su quella che potrebbe essere una proiezione verso un futuro in cui modelli di trasformazione e sperimentazione artistica saranno legati ad una rete capace di promuovere e collegare artisti e collettività. Ecco allora che “Nessun luogo e’ lontano” (titolo tratto da un ciclo pittorico di Cristiano Menchini) a fronte dell’indagine in atto, potrebbe divenire una risposta, un potenziale punto di partenza per colmare delle distanze, passando da una condizione di assenza ad una di interrelazione.
Abbiamo inoltre posto delle domande agli artisti e agli operatori culturali del territorio, a riguardo delle dinamiche e dei fenomeni artistici del medesimo, così da sostituire a una visione univoca e coerente – che si sarebbe resa impossibile – un contenitore di opinioni che renda conto della complessità e varietà della situazione.
Legati alla tradizione della pittura ad olio ma secondo visioni diverse sono i lavori di Marco Salvetti ( Pietrasanta, 1983) che rappresenta un’umanità quasi primitiva tramite un immaginario fantastico ed atavico, e Dario Sbrana ( Lucca,1981) che invece scompone tele ad olio del primo dopoguerra ricomponendole in assemblagi geometrici inediti. Insistendo su questo medium Matteo Ciardini (Firenze, 1983) presenta un’installazione composta da piccole opere pittoriche che riflettono sul concetto di assenza e di silenzio, attraverso una selezione di vedute di esterni ed interni dove il tempo sembra essersi cristallizzato. Nel caos compositivo delle opere di Cristiano Menchini (Viareggio, 1986) si avverte la forza incontrollata ed incontrollabile della natura; nella grande tela Typographus l’artista intende evocare quel lento processo distruttore che l’omonimo insetto arreca alla pianta.
Con l’opera Glasnost 001 tratta dalla serie Perestrojka Paolo Ciregia (Viareggio, 1987) mette in evidenza le atrocità vissute durante la sua permanenza in Ucraina. Sopraffatto dal bombardamento mediatico e dal parallelo disinteresse della civiltà per le crudeltà degli eventi, l’artista sceglie di occultare volti e corpi nel tentativo di ridare dignità a quelle figure.
Il lavoro di Federico Fabbri (Lucca, 1991) si suddivide in diverse illustrazioni per il club lucchese Seed club e per fanzine indipendenti, legati ad un immaginario punk e all’estetica del fumetto, l’artista ha inoltre creato l’organizzazione BORDA!Fest-Produzioni Sotterranee a Lucca. Il fumettista Nazareno Giusti (Barga, 1989),espone alcune tavole originali della sua graphic novel su Antonio Ligabue, la cui autenticita’ di personaggio atipico e’ reinventata secondo le modalità narrative del fumetto e con uno sguardo rivolto agli aspetti più fantastici di questo artista. Il video Birth of perception gold di di Dhimitraq Kote (Korçë, 1987) porta l’astrazione in minime variazioni percettive in cui la materia si scinde dalla forma e dall’immagine. La serie Le Cirque di Mauro Moriconi ( Lucca,1980) apre una riflessione sulla natura umana tramite I suoi componenti piu’ inusuali come quelli che compongono il mondo circense, mentre Life Back di Benedetta Regoli ( Anta, 1987) fornisce uno sguardo sul gioco e sulle sue dinamiche relazionali.