“Murmuring Memories” di Eva Sauer è una delle due opere permanenti realizzate per Castello di Cireglio (PT), a conclusione della prima edizione della residenza artistica “Conterranei – contemoprary artist residency”.
Storicamente i lavatoi erano l’unico luogo dove si incontravano le donne, spesso in compagnia dei bambini più piccoli; per il lavaggio dei panni ma anche per parlare: qui si scambiavano storie, opinioni, speranze e preoccupazioni. Quanto veniva detto poteva andare dimenticato, per varie ragioni, sia sostanziali che casuali, oppure diventare una memoria condivisa. C’è un’evidente analogia tra questo processo e il modo in cui le acque di un bosco scorrono, portando con sé quanto incontrano nel loro percorso, diventando rivolo, torrente, fiume, per poi scomparire o confluire nel mare. Ugualmente si sedimenta la storia umana. Castello di Cireglio ha un passato rilevante, connesso anche alla guerra: il paese è stato uno dei luoghi fondamentali di difesa lungo la Linea Gotica, una vera e propria fortificazione, militarizzata, per ostacolare l’avanzata dell’esercito nemico. Inevitabile che tale ricordo permanesse nel tempo seguente, tuttora se ne sente l’eco nei racconti degli abitanti.
Per queste ragioni Eva Sauer ha scelto i lavatoi per la collocazione della propria opera, che è una fontana. Progettata in modo tale che l’acqua scenda da una vasca superiore a una sottostante, emettendo un suono, un mormorio che vale da evocazione di tutte le memorie che qui hanno avuto origine. Esiste infatti un’espressione nel nostro linguaggio, “la memoria dell’acqua”. Ci sono poi i “guardiani della fontana”, piccole sculture fatte dai bambini e ispirate a racconti legati al territorio. I contenitori più grandi sono il risultato del lavoro collettivo di alcune donne migranti, fuggite dalla guerra o dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza – la decorazione di queste parti rimanda alla relazione personale con l’acqua, infatti rappresentano fiori o contenitori da cucina.
L’opera riporta l’attenzione su una delle testimonianze storiche e materiali più significative del paese, valorizzandola, anche in vista di un progetto di restauro conservativo da avviare in futuro. Nell’immediato crea nuovamente l’occasione per un incontro, per dialogare e condividere le esperienze – e anche per dissetarsi, ascoltando il mormorare dell’acqua, sostanza primaria della nostra vita.