La Portineria inizia la programmazione 2020 con il ciclo A Solo. La prima mostra è Eliminare la carne di David Casini, inaugurazione giovedì 20 febbraio.
La Portineria inaugura il proprio programma per il 2020, a partire dal mese di febbraio, con il ciclo A Solo: quattro mostre personali che si concentrano su una serie di opere, accompagnate da un dialogo testuale, di approfondimento, tra gli artisti e il curatore. La prima mostra del ciclo è Eliminare la carne di David Casini.
Considerando il giorno di inaugurazione, il Giovedì grasso, il titolo si riferisce in modo giocoso all’etimo del Carnevale (dal latino “carnem levare”), che a sua volta derivava dagli ultimi banchetti prima del digiuno di Quaresima; le feste carnevalesche – che ebbero origine da celebrazioni antiche come le dionisiache greche e le saturnali romane – realizzavano un rovesciamento, seppur temporaneo, delle regole e dei ruoli sociali, consentendo azioni altrimenti interdette.
La recente serie di opere di David Casini, con analoga libertà, si pone in rapporto di (re)interpretazione con la storia dell’arte; nel caso specifico attraverso “citazioni” da grandi autori quali Medardo Rosso, Paul Klee e Pablo Picasso.
«Confrontarmi con la storia dell’arte e con i maestri del passato per me rappresenta un laboratorio di sperimentazione, un’esigenza naturale che mi appartiene da sempre. È anche, e soprattutto, una dichiarazione d’amore: la storia dell’arte mi nutre e m’ispira, me ne impossesso rielaborandola, a volte esplicitamente altre in maniera più dissimulata.»
Alcuni elementi figurativi delle opere dei tre artisti, estratti da riproduzioni in cataloghi, diventano il punto d’inizio per un processo di appropriazione, traduzione e camouflage, al cui termine viene creato qualcosa di nuovo (delle maschere, una pochette, un quadro); la storia dell’arte insomma considerata come materia viva, un immaginario collettivo in constante divenire. Lo stesso spazio espositivo viene “trasfigurato”, a somiglianza di una stanza domestica, al cui interno un particolare elemento architettonico, assume la funzione di passaggio: dalla dimensione reale a quella dell’immaginazione.