Una mostra collettiva di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, prima della ripresa della programmazione con la mostra Surroundings a settembre. La Portineria e Satellite Florence ripartono con un’iniziativa “extra”, dando spazio alla giovane arte contemporanea.
Il periodo emergenziale che stiamo attraversando da alcuni mesi riguarda in modo diretto anche l’ambito della cultura e dell’arte, da cui una riflessione sia sulle modalità organizzative di mostre ed eventi, sia sulla necessità e i significati degli stessi. La Portineria e Satellite Florence sono due nuovi spazi progettuali per l’arte contemporanea a Firenze (la programmazione è iniziata a febbraio 2020, poco prima del lockdown).
Tra le loro finalità principali ci sono la ricerca, la sperimentazione, la condivisione; in considerazione della situazione attuale viene avviata una nuova iniziativa: salvo imprevisti, tornerò domani, mostra collettiva di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, a seguito di un bando di partecipazione: Jacopo Buono, Elisa Del Taglia, Veronica Greco, Jiaying Li, Leonardo Meoni, Max Mondini, Giacomo Nasta, Erika Pellicci, Gianluca Tramonti, Zoya Shokoohi, Erjola Zhuka.
La mostra inaugura venerdì 26 giugno 2020 (fino al 12 settembre), ed è visitabile nel rispetto delle attuali misure di prevenzione del contagio.
Le intenzioni di Matteo Innocenti e Francesco Ozzola, direttori della Portineria e di Satellite: «Ci interessa coltivare visioni che, scaturite nel presente, siano già rivolte al futuro: siamo convinti che i giovani artisti abbiano un ruolo fondamentale. “Salvo imprevisti, tornerò domani” è l’espressione che abbiamo scelto a titolo della mostra; si tratta di una suggestione, non di un tema: abbiamo chiesto ai partecipanti di proporre un’opera che sentono rappresentativa della loro ricerca, e che al contempo avesse attinenze con il modo, personale, di intendere il tempo che sta arrivando.»
La mostra segna l’avvio di un dialogo tra i due spazi privati – supportati dal Gruppo Poli – e l’Accademia di Belle Arti di Firenze, entro un progetto culturale va nel verso della ricerca, della divulgazione e della formazione.
«Il gruppo Poli – dichiara l’architetto Mario Poli- vuole ripartire dalla cultura, per questo siamo lieti di proseguire sulla strada intrapresa con questa nuova esposizione che vede la sinergia con l’Accademia di Belle Arti di Firenze. La nostra città può diventare un polo di attrazione anche per l’arte contemporanea. Firenze ha bisogno di non fermarsi e noi vogliamo essere protagonisti del movimento. Il nostro è anche un invito ai cittadini, agli imprenditori, alle famiglie: riaprite le vostre botteghe, alzate le saracinesche, tornate a vivere strade e piazze, facciamo ripartire Firenze».